La Supervisione nel Coaching

Racconto di un incontro interassociativo: webinar AICP del 18 gennaio 2022.

È con spirito di collaborazione che AICP, nel primo webinar dell’anno 2022, ha scelto di confrontarsi in modo trasversale con le Associazioni EMCC, ICF, SCP, aprendo un dialogo circolare e co-costruttivo sopra un tema comune e condiviso:

la supervisione nel Coaching.

Il desiderio di contribuire a un livello di qualità del Coaching sempre più alto e garante del cliente che ne beneficia, ha spinto l’attuale direttivo di AICP nella scelta di occuparsi della supervisione nel Coaching in modo nuovo e diversificato.

Innanzitutto internamente ad AICP: le funzioni ricerca e formazione hanno avviato un tavolo di confronto con alcuni soci più esperti e con le scuole nostre partner.

Poi, a fine 2021, con una serie di webinar co-partecipati che hanno dato il via ai lavori, la collaborazione interassociativa così interpretata dalla Presidente AICP, Laura Leone:

Cooperare, nella condivisione di valori importanti, è la via per fare meglio tutto quello che facciamo. Vogliamo rappresentare una tutela per un servizio di Coaching di qualità. Un Coach che ci tiene è un Coach che riconosce come fondamentale la supervisione. Ci siamo dovuti cheidere quali caratteristiche debba avere oggi, per noi e per questa professione. E l’abbiamo voluto fare insieme.

Il confronto dialettico ha infatti permesso di far emergere e di individuare alcuni punti di contatto tra le associazioni, guidati tutti dalla logica di tutela del cliente finale (coachee) e dalla qualità professionale del Coach che di essa si fa garanzia.

Nel tentativo di disambiguare termini come Supervisione, Mentoring, Intervisione, facendo più chiarezza per ognuno, proprio il dibattito circolare è servito a condividere una simmetria di valori, intenzioni e di pratiche che abitano il ruolo del Coach e ne qualificano una specifica etica professionale.

A partire dalla prima esigenza condivisa, cioè definire meglio che cosa si intende per supervisione, il dialogo si fa costruttivo in modo significativo, lasciando spazio per un arricchimento personale e un ancoraggio che vuole superare i confini delle diverse scuole di pensiero sul coaching.

L’incontro parte da un presupposto condiviso: la Supervisione del Coaching serve ad aiutare i Coach a vedere più di quanto possano vedere attualmente il loro lavoro.

La parola è subito data a Marco Matera, Coach e Supervisore per EMCC, il quale afferma che:

la supervisione non ha lo scopo di lavorare sulla tecnica intesa come capacità di applicazione di un modello, piuttosto è processo che consente di far riflettere il coach rispetto all’obiettivo di migliorare la vita del cliente finale. La supervisione così intesa è fermarsi tra pari per poter osservare la propria pratica da prospettive diverse.

Ad essa segue la riflessione di Giulia Astrella, Coach per ICF, la quale ribadisce:

ciò che intendiamo per supervisione è la possibilità di potenziare il Coach, aumentando le sue caratteristiche personali per poter seguire e supportare il cliente in modo più profondo. Ne discende un processo facilitatore delle competenze attraverso la riflessione dei casi pratici. Per nostra sintesi associativa, si puo’ dire che competenze, etica, potenziamento, rappresentano concetti chiave che definiscono la Supervisione quale prassi di formazione continua.

Il dibattito prosegue con l’intento di introdurre nuove specificazioni al tema, in quest’ottica giungono chiare le parole di Silvana Dini, Coach per SCP:

la supervisione, accanto alla formazione e alla ricerca, diviene un pratica di sviluppo continuo del Coach attraverso la riflessione condivisa con l’altro e che siamo soliti chiamare come meta-visione. Non si tratta, per noi dell’associazione, di un mero confronto su casi pratici, ben più il processo di supervision, sviluppa una pariteticità e un rispecchiamento che apporta valore aggiunto per entrambe le parti coinvolte. In questo senso la supervisione diviene risorsa strategica per il Coach, garanzia per il coachee, opportunità di crescita professionale per i coach dialoganti.

Conclude il dialogo Vittorio Balbi, Coach per AICP:

intendiamo la supervisione come sovrintendenza, il rapporto non è paritetico poiché presuppone nel supervisor competenze codificate e precise che lo pone, quale maestro e mentore, ad un livello differente rispetto al Coach. Ne consegue che il processo supera l’ambito delle competenze per estendersi a quello della creazione, dell’adeguamento, dell’ampliamento di una opera, intesa questa come pratica di Coaching. Il tutto presuppone da una parte un professionista che vuole apprendere e migliorare, dall’altra il Supervisore, che sa come riuscire nel suo intento. l loro rapporto è codificato, frutto di un accordo costitutivo.

Al termine del webinar Il confronto non può chiudersi per sua importanza, le Associazioni si propongono infatti di darsi nuovi appuntamenti di riflessione sull’argomento , ri-partendo da un concetto così espresso dal Coach Rudy Orzes, vice presidente e organizzatore AICP della serata:

la supervisione dà luogo a uno sviluppo delle intuizioni e di nuove prospettive per garantire la crescita continua nello sviluppo della pratica, il tutto in un’ottica di apprendimento continuo, di etica e di eccellenza professionale.

Al prossimo appuntamento, to be continued ……

 

Testo a cura di Simona Rebecchi di “Dietro le quinte” della funzione Comunicazione AICP.