Coaching & Benessere di Persone ed Organizzazioni
Può il Coaching influire sul Benessere delle persone o è solo una pratica tesa al mero sviluppo della performance in campo manageriale/business o sportivo?
Il Coaching (o allenamento mentale) è una pratica che allena a trasformare il potenziale insito in ogni individuo e team in una concreta performance eccellente.
Sono varie le leve attraverso le quali si può raggiungere questo risultato.
Nel coaching “Transazionale” il Coach allena il Coachee ad una più accurata lettura del contesto, ad una accresciuta capacità di capire ed influenzare positivamente i propri interlocutori, a rimuovere vecchie abitudini e convinzioni limitanti che mentre nel passato personale hanno avuto una loro utilità, nel presente agiscono come un freno a mano tirato, limitando il Coachee nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Si può dire, quindi che, nel Coaching “Transazionale” l’effetto dell’allenamento di Coaching porti ad una accresciuta soddisfazione per i migliori risultati personali, lavorativi, sportivi, ecc conseguiti e ad una forte riduzione dello stress dovuto a letture errate del proprio contesto operativo, migliore comprensione e capacità di influenzare i propri interlocutori, minori problemi generati non da fatti oggettivi esogeni ma dal proprio modo di vedere e dare un personale significato ai fatti stessi.
Noi, infatti, non abbiamo praticamente mai un controllo totale sui fatti che ci accadono ma abbiamo, altresì la possibilità (ed il dovere verso noi stessi e gli altri) di controllare ed efficientare al 100% le nostre reazioni ai fatti che ci accadono, solo che il più delle volte distratti dallo sterile tentativo di controllare i fatti non alleniamo la nostra capacità di controllare ed efficientare nella maniera ottimale e positiva le nostre reazioni ai fatti stessi ed invece di generare reazioni positive e costruttive generiamo reazioni inefficaci, limitanti e distruttive che assumono la forma, talvolta, di veri e propri autosabotaggi.
Come recita un vecchio detto indiano:
“Dammi la pazienza di accettare quello che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quello che posso cambiare e la saggezza di distinguere tra i due.”
Nel Coaching “Trasformazionale”, invece, quella che viene allenata è la nostra capacità di vedere le cose con occhi nuovi, di diventare una persona più saggia, più allineata con i propri valori matrice, più in connessione con la sua natura profonda, liberandosi delle sovrastrutture riduttive auto o etero imposte.
L’effetto del Coaching, in questo caso, è quello di trasformare il bruco in farfalla: alla fine del percorso di coaching saremo una persona diversa, migliore, più vera, più felice e più performante.
La felicità/gioia deriva, infatti, dall’aver compreso la propria matrice valoriale profonda e dal vivere una vita che sia in linea con essa.
Pablo Picasso usava dire: “Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono, lo scopo della vita è quello di donarlo al Mondo”.
Può questo influire sul benessere del Coachee (e del Coach)? Eccome se può!
Il Prof A.Maslow ci ha insegnato che i bisogni umani sono organizzati in scala gerarchica tra loro: è necessario soddisfare i bisogni primari fisiologici e di sicurezza, per poter poi soddisfare i bisogni relazionali di appartenenza e stima ed, infine i bisogni di autorealizzazione (raggiungimento del proprio pieno potenziale).
Fino a qualche decennio fa poteva appagare accontentarsi di un lavoro sicuro (esistevano ancora) e poi magari cercare di realizzare le proprie attitudini ed i propri talenti negli hobby, al di fuori del lavoro.
Oggi questa strategia non paga più, il mondo è divenuto troppo veloce, troppo complesso, troppo globale, troppo imprevedibile.
Oggi, per navigare con successo in questa magmatica e sempre più complessa modernità liquida (cft Bauman), l’unica bussola che abbiamo a disposizione, come manager, imprenditori, sportivi, genitori, ecc è proprio lo scoprire ed allinearsi alla propria matrice valoriale per andare alla ricerca della nostra “isola del tesoro” di autorealizzazione personale e di gruppo.
C.Castaneda ci esorta a chiederci “Questa strada che percorri ha un cuore per te”? In altre parole, ogni strada, ogni traiettoria esistenziale che scegliamo (o che non scegliendo ci facciamo capitare addosso) se ci permette di vivere e praticare i nostri valori/talenti è un passo verso la nostra autorealizzazione, se non ci permette di farlo è un passo che ci allontana dalla nostra autorealizzazione.
L’autorealizzazione produce gioia e la gioia benessere inteso come vivere una vita che senti “tua” che non cambieresti con nessun altra e che ti permette di vivere i tuoi valori ed i tuoi talenti.
In altre parole perché sprecare i propri giorni a vivere una vita di serie B (ho i soldi ma non vivo i miei valori) o di serie C (non vivo i miei valori ed i miei talenti e non ho neanche i soldi), quando con l’aiuto del mio coraggio, della mia saggezza e l’allenamento del mio Coach che li stimola entrambi posso andare verso una vita di serie A (vivo i miei valori, i miei talenti e ne sono ripagato spiritualmente e materialmente).
Accontentarsi di una vita di serie C è autolesionismo=malessere, di serie B è mancanza di pensiero laterale=stress, puntare ad una vita di serie A è saggezza=gioia=benessere.
E’ difficile, certo, ma richiede solo il coraggio di mettersi in discussione ed è molto più saggio che sprecare i propri preziosi ed irripetibili giorni nel vano conseguimento di obiettivi e valori non veramente “tuoi” e che, inesorabilmente ti procureranno malessere invece che benessere.
articolo pubblicato ad Ago 2015 sulla rivista:
https://www.healthonline.it/coaching-benessere/
Alessandro LoRusso
Presidente Associazione Italiana Coach Professionisti
Executive VicePresident Confassociazioni Edu
Cofondatore & Master TrainerCoach® ictf.it
https://it.linkedin.com/in/alessandrolorusso
https://youtu.be/a4gppE_kqn4
Presidente@associazionecoach.com
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