Come si fa a superare un crollo?
Spesso capita che, quando si è reduci da un paio di partite negative o di mancato ottenimento dell’obiettivo prefissatoci, si entri nella coscienza che possa continuare questo “trend negativo”.
Tutto ha inizio con una brutta partita …
La vostra fiducia comincia a vacillare….
Si comincia a dubitare delle proprie capacità a causa di un periodo di scarsa performance …
Si inizia a giocare con il pensiero del tipo: “non posso perdere” invece di: “gioco per vincere”; portando continuamente la propria attenzione ad ogni aspetto negativo del proprio gioco…
Ecco che allora si comincia ad andare “alla ricerca” di strategie per rompere il trend delle cattive prestazioni, ma come prevedibile, “incomprensibilmente” continua imperterrito…
Ora, partiamo da una sacrosanta verità: tutti gli atleti attraversano cali di rendimento nel corso della loro carriera, è fisiologico, non si può essere al top ogni istante giocato del proprio tempo.
Cominciamo ad analizzare il nostro dialogo interno, il nostro modo di parlare a noi stessi, così da scoprire che spesso quando abbiamo un periodo di mancato rendimento cominciamo ad etichettarlo come “crisi”, “crollo”, il che certo non aiuta molto anzi…ne intensifica l’effetto negativo.
Da qui ne consegue che, il primo passo per uscire da un “periodo no” è smetterla di ripetere a noi stessi che siamo “vittime” di un crollo.
Successivamente fermiamoci a riflettere ed accettare che ci possono essere alti e bassi, momenti emozionali, che sicuramente potranno incidere sulle prestazioni, così da evitare che la nostra “indole perfezionista” prevarichi su di noi e ci schiacci con il suo: “sei un incapace”.
Impariamo a considerare che ogni partita è una nuova opportunità di successo, dimenticandoci, rimuovendo completamente, il pensiero agli errori commessi, perché che ci crediate o meno quando ci si concentra sul passato, la vostra aspettativa e i vostri risultati saranno gli stessi già vissuti.
Giochiamo i nostri punti di forza, evitando di “essere perfetti” , gioco semplice ma efficace, perché se cercare di fare “di più” per compensare la mancata prestazione precedente non permette il “gioco naturale” e, di conseguenza, difficilmente la fiducia in voi stessi verrà riconquistata.
Fateci un pensierino…
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