Un Team sportivo, come un Team aziendale, è costituito dall’unione di più persone, diverse tra di loro e fortemente caratterizzate a livello individuale.
Il mito secondo cui la squadra vincente sia il risultato della somma di tanti fuoriclasse non trova riscontro nella realtà.
Di certo la presenza di elementi di spicco facilita il raggiungimento di risultati straordinari, ma non costituisce la variabile fondamentale per il successo. Non è, però, nemmeno lo spirito di squadra o la motivazione di gruppo che garantisce la creazione di un valido Team, ma il contributo individuale armonizzato alle esigenze del processo.
L’Inner Game, o Gioco Interiore, come definito da Timothy Gallwey, pedagogista dell’università di Harvard, esperto campione di tennis e istruttore, primo al mondo, negli anni ’70, ad aver creato un metodo di Coaching, evidenzia la capacità, da parte di un essere umano, di auto correggersi in modo naturale.
È proprio a partire da questa intuizione che Gallwey crea un metodo di miglioramento individuale basato sull’accesso diretto alle proprie caratteristiche naturali, il cosiddetto Self 2, limitando le interferenze sulle proprie potenzialità, generate e controllate dal cosiddetto Self 1.
Per poter esprimere liberamente le nostre risorse interne e tradurle in progetti realizzabili e per creare idee nuove, dobbiamo dare libertà al Self 2 affinché possa esprimersi come sa fare.
Alla base di questo modello c’è una metafora: “durante una gara, di qualsiasi sport si tratti, nelle menti dei giocatori si combatte una battaglia molto più ricca di sfumature del match combattuto all’esterno“. Ogni partita, quindi, è composta da due giochi, un gioco esteriore e un gioco interiore. Non è possibile ottenere un buon risultato nel gioco esteriore (risultato aziendale, performance sportiva, raggiungimento di un obiettivo personale o di gruppo) se prima non si vince nel gioco interiore.
Il Gioco Interiore aiuta a tranquillizzare la mente per concentrarsi con chiarezza e acquistare fiducia. Se abbiamo fiducia di poter raggiungere i nostri obiettivi nel gioco interiore, l’avremo anche nel poter raggiungere gli obiettivi nel gioco esteriore.
Nella costruzione del Team, il Team Leader, (allenatore, responsabile o dirigente che sia), deve lavorare sulle caratteristiche e sulle potenzialità individuali, per far emergere il meglio di ciascuno a vantaggio di tutti, anziché concentrare gli sforzi sugli elementi di punta. Questo elemento può sembrare banale, ma purtroppo spesso risulta trascurato.
Si lavora dall’interno per ottenere un miglior risultato esterno: inner e outer game che si intrecciano permettono all’individuo e all’intero Team il raggiungimento di risultati di eccellenza.
L’Inner Game trova applicazione sia in campo sportivo che in quello aziendale, ovviamente con le dovute modulazioni.
“La bontà della torta è data dall’ottimizzazione del contributo di ogni singolo ingrediente”.
Abstract del mio intervento al 5° Forum Nazionale del Coaching – Milano 26 settembre 2015
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