Niels Bohr disse a proposito dell’esperienza; “L’esperto è quella persona che ha commesso, nel suo campo, tutti gli errori che si possono fare”.
Questo è a nostro avviso applicabile a tutti i campi umani, dal sociale al lavorativo. Sarò un buon genitore dopo aver appreso dagli errori, sarò un buon coach o un ottimo manager, dopo aver fatto tante prove e altrettanti sbagli. Ecco perché è fondamentale l’AMP, ovvero sviluppare un atteggiamento mentale positivo (ben diverso dall’ottimista).
In questo modo il problema può essere considerato in maniera oggettiva e non interpretato da uno stato, o quello stato può essere comunque sempre modificato dal coaching. Il problema diventa così un’opportunità che essendo parte integrante dell’apprendimento, comporta la riuscita ma contempla l’errore.
Gaetano Kanizsa definisce così il problema: un problema sorge quando un essere vivente, motivato a raggiungere una meta, on può farlo in forma automatica o meccanica, cioè mediante un’attività istintiva o attraverso un comportamento appreso.
A proposito di problem solving Piaget ed Inhelder pubblicarono nel 1971 una distinzione tra immagini riproduttive (evocanti oggetti, situazioni o eventi noti) ed immagini anticipatorie (rappresentanti oggetti costruiti solo mentalmente).
Questo meraviglioso meccanismo di cui l’evoluzione ci ha dotato ci ha permesso di diventare la prima specie vivente che è uscita dalla catena alimentare (e scusate se è poco).
Vocalolario Treccani: Esperire= provare, sperimentare
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