Non è obbligatorio certificarsi, come non è obbligatorio essere iscritti ad una Associazione.
Il comma 4 della legge 4/2013 recita “L’esercizio della professione è libero e fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica, nel rispetto dei principi di buona fede, dell’affidamento del pubblico e della clientela, della correttezza, dell’ampliamento e della specializzazione dell’offerta dei servizi, della responsabilità del professionista”.
Il boom del fenomeno coaching e le distorsioni e generalizzazioni delle rappresentazioni mediatiche, rende però “opportuno” garantire qualità e trasparenza ai clienti.
In questa attività sono già impegnate le Associazioni a cui la legge 4/2013 attribuisce il compito di promuovere forme di garanzie a tutela del cliente tramite un codice etico, lo sportello del consumatore, la formazione permanente, la trasparenza delle informazioni, quindi evidenziando l’ esistenza di numerosi elementi di “professionalità” dei propri iscritti.
Il mercato decide, come sempre, a quali professionisti dare maggior credito, ma la qualificazione e la certificazione rappresentano un mezzo per dare ulteriore evidenza della propria Professionalità.
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